Unità di Neuropsichiatria infantile
L'Unità – diretta dal prof. Renato Borgatti – si occupa di una vasta area di ricerca che comprende la prima infanzia, l'età prescolare e scolare e l'adolescenza. Il focus riguarda sia patologie specifiche (es. malattie neuromuscolari; paralisi cerebrale; sindromi rare che coinvolgono il sistema nervoso; malformazioni cerebrali e cerebellari; disturbi neuro-oftalmologici; epilessia; emicrania e cefalea; psicosi a esordio precoce e tardivo; autismo; ADHD; disabilità intellettiva e disturbi dell'apprendimento; psicopatologia dell'adolescenza; disturbi alimentari), che condizioni associate a rischi evolutivi (nascita prematura; situazioni di svantaggio sociale, culturale e ambientale; psicopatologia genitoriale). In accordo con i più avanzati modelli di ricerca nel campo delle neuroscienze, viene attribuita pari importanza alla dimensione neurobiologica e alle influenze ambientali/esperienziali (in particolare quelle legate alle dinamiche genitoriali e, più in generale, familiari). La ricerca è guidata da un approccio traslazionale con l'obiettivo finale di tradurre e sfruttare i risultati delle ricerche in strategie di intervento più intelligenti ed efficaci al fine di promuovere lo sviluppo del bambino e il benessere dei genitori. La ricerca condotta in questa Unità prende spunto dalle sfide e dai bisogni derivanti dalla pratica clinica, si esprime attraverso diverse linee di ricerca e si articola in:
- Epilettologia infantile e adolescenziale
- Neurosviluppo precoce e genitorialità
- Psicobiologia dello sviluppo
Staff:
- Renato Borgatti, professore ordinario, responsabile, http://dbbs.unipv.it/borgatti/
- Simona Orcesi, professore associato, http://dbbs.unipv.it/orcesi/
- Valentina De Giorgis, ricercatore RTD-B, http://dbbs.unipv.it/degiorgis/
- Livio Provenzi, ricercatore RTD-B, https://www.devpsychobiology.com/
- Sarah Nazzari, ricercatore RTD-A, https://www.researchgate.net/profile/Sarah-Nazzari
- Camilla Caporali, dottoranda, https://www.researchgate.net/profile/Camilla-Caporali-3
- Federica Morelli, dottoranda, https://www.researchgate.net/profile/Federica-Morelli-3
- Stefano Parravicini, dottorando, https://www.researchgate.net/profile/Stefano-Parravicini
- Costanza Varesio, dottoranda, https://www.scopus.com/authid/detail.uri?authorId=57190184380
- Cecilia Naboni, assegnista di ricerca, https://www.scopus.com/authid/detail.uri?authorId=57209822390
Sotto-unità di Epilettologia infantile e adolescenziale
Questa sotto-unità di ricerca – guidata da Valentina De Giorgis – si occupa principalmente della diagnosi e del trattamento dell'epilessia nei bambini e negli adolescenti, e si concentra in particolare sulle sindromi epilettiche resistenti ai farmaci. Attualmente sta conducendo ricerche nel campo della genetica dell'epilessia e nell'identificazione di forme di epilessia trattabili chirurgicamente, applicando protocolli dettagliati per lo studio di sindromi rare come CSWS, canalopatie e Ring20. Da oltre 20 anni, grazie alla collaborazione con il Centro Interdipartimentale di Studi e Ricerche sulla Nutrizione Umana e sui Disturbi Alimentari dell'Università degli Studi di Pavia, è un centro di riferimento, sia in Italia che a livello internazionale, per il trattamento dell’epilessia farmacoresistente e della sindrome da carenza di GLUT-1 attraverso dieta chetogenica. Lo staff medico collabora per finalità scientifiche e di ricerca con numerosi centri europei e internazionali, e l'unità è uno dei 5 centri specialistici italiani appartenenti a EpiCARE, la Rete Europea di Riferimento (ERN) per le epilessie rare e complesse. L'unità è riconosciuta dalla Lega Italiana Contro l'Epilessia (LICE) ed è punto di riferimento per diverse associazioni non-profit (“Onlus”) di malati e famiglie in Italia: ELO (Epilessia Lombardia Onlus), Associazione italiana GLUT-1, Associazione CDKL5 Onlus, Airett Onlus e Dravet Italia Onlus.
Sotto-unità di Neurosviluppo precoce e genitorialità
Questa sotto-unità di ricerca – guidata da Simona Orcesi – si concentra sui primi anni di vita del bambino. Le prime fasi di sviluppo, ovvero il periodo compreso tra il concepimento e i primi anni di vita, costituiscono una finestra critica di crescita caratterizzata da un'elevata neuroplasticità; si tratta di un periodo sensibile, in cui il cervello è altamente suscettibile alle stimolazioni e agli input dell'ambiente di cura. Sta diventando sempre più chiaro che questo è il periodo della vita in cui si pongono le basi della salute futura, e questo vale sia in condizioni normali che patologiche. La genitorialità è un fattore centrale nell'ambiente di cura durante i primi anni di vita e può anche svolgere un ruolo primario di prevenzione, contribuendo a salvaguardare il benessere del bambino e lo sviluppo socio-emotivo e socio-cognitivo. L'influenza delle cure genitoriali nei primi anni assume un significato ancora maggiore in presenza di situazioni di rischio (es. parto pretermine) o di evidenti compromissioni neuropsichiatriche, come nei bambini con paralisi cerebrale, sindromi genetiche e metaboliche, ritardo psicomotorio e neurocognitivo e disturbi dello sviluppo neurologico. Tra le altre aree di ricerca, questa unità si occupa di fare luce sui processi che aiutano a definire la qualità delle interazioni e delle relazioni precoci genitore-figlio e di promuovere efficaci interventi preventivi e riabilitativi che coinvolgano l'intera famiglia. Un altro campo di ricerca di questa unità rivolto alle ai “primi anni di vita” riguarda la diagnosi precoce delle patologie del sistema nervoso, in particolare nei pazienti a rischio di sviluppare un disturbo del neurosviluppo o una disabilità (neonati pretermine o neonati con problemi nel periodo pre-peri e/o post-natale), e di malattie rare con interessamento neurologico ad esordio precoce. In riferimento a quest’ultime, è importante conoscere e essere in grado di riconoscere alcuni segni e sintomi neurologici “età-specifici”, nonché esser consapevoli che le malattie rare, proprio per la loro rarità, richiedono un approccio diagnostico mirato. Tali approcci stanno diventando oggi sempre più efficaci grazie alle nuove opportunità offerte dai progressi della genetica e delle nuove tecnologie. Questa unità di ricerca è attiva, inoltre, nell'ambito di numerose collaborazioni nazionali e internazionali, a promuovere l'integrazione delle attività sanitarie e di ricerca nelle aree sopramenzionate. In tal modo, si propone di contribuire a definire i fenotipi di malattia e le storie naturali e a identificare e verificare nuove strategie terapeutiche, partendo sempre dal presupposto che i primi anni di vita offrono le migliori opportunità di gettare le basi per una migliore qualità della vita, sia a breve che a lungo termine.
Sotto-unità di Psicobiologia dello sviluppo
Il gruppo di ricerca – guidato da Livio Provenzi – conduce ricerche al crocevia tra scienze comportamentali, ricerca in prima infanzia, neuroendocrinologia, epigenetica comportamentale e neuroscienze. L’obiettivo principale è capire come ciò che accade tra di noi - cioè le relazioni umane - aiuti a plasmare ciò che accade dentro di noi – cioè le connessioni neurobiologiche che sono alla base della nostra neurologia, del nostro comportamento e fenotipo. Il gruppo di ricerca è particolarmente interessato allo studio delle dimensioni multi-omiche alla base dello sviluppo precoce tipico e atipico - inclusi la nascita pretermine, i deficit sensoriali, le condizioni di neurosviluppo e altre alterazioni ambientali. L'attenzione specifica ai primi mille giorni di vita, come finestra sensibile cruciale, e al ruolo dell'interazione precoce genitore-bambino nei processi psicobiologici di costruzione di significato caratterizza ulteriormente le linee di ricerca di questa sotto-unità.